Dilemma

I Firebulli pensano alla stagione in arrivo...

Esserci, o non esserci, questo è il dilemma:

se sia più nobile nella schiena soffrire

i colpi di vento e i bordi dell’oltraggiosa fortuna

o prendere la barca contro un mare di avversari

e, contrastandoli, porre loro fine? Poltrire, dormire…

nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine

alla nostra storia di velisti e alle mille sconfitte naturali

di cui è erede la pigrizia: è una conclusione

da desiderarsi penosamente.


Poltrire, dormire.

Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo,

perché in quel sonno da pippa quali sogni possano venire

dopo che ci siamo cavati di dosso la muta

deve farci riflettere. È questo lo scrupolo

che dà alla sventura una vita così lunga.

 

Perché chi sopporterebbe le scuffie e gli scherni del tempo,

il torto dell’avversario, la contumelia del Campione superbo,

gli spasimi del prodiere disprezzato, il ritardo della partenza,

l’insolenza degli ufficiali di regata, e il disprezzo

che il merito regatante riceve dagli indegni,

quando egli stesso potrebbe darsi quietanza

con un semplice “rinuncio”?


Chi porterebbe fardelli,

grugnendo e sudando sovrappeso in una muta odorosa,

se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la regata,

il paese inesplorato dalla cui frontiera

nessun velista fa ritorno, sconcerta la volontà

e ci fa sopportare la Classe che abbiamo

piuttosto che accorrere verso altre che ci sono ignote?


Così la coscienza ci rende tutti codardi,

e così il colore naturale del Fireball

è reso malsano dalla pallida cera del pensiero,

e regate di grande livello e prestigio

per questa ragione deviano dal loro corso

e perdiamo il gusto della partecipazione.

Borzani docet

Chi evita l’errore elude la vita.

Veloscopo di Agosto

Sito ufficiale della Associazione Italiana Fireball
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